Il sole emette un ampio spettro di radiazioni elettromagnetiche, dai raggi γ alle onde radio.
La luce visibile (quella che i nostri occhi riescono a percepire tramite i colori) è compresa tra i 400 e i 700 nm circa. L’occhio umano, in realtà, presenta una sensibilità diversa per le diverse lunghezze d’onda: il massimo si ha per la luce giallo-verde, mentre al di sotto dei 450 nm (raggi UV) e al di sopra dei 670 nm (raggi infrarossi) la sensibilità si riduce a meno del 5%. I raggi ultravioletti vengono infatti quasi totalmente assorbiti dalla parte anteriore dell’occhio.
La componente blu-violetta dello spettro visibile che va dai 415 nm ai 455 nm, con picco a 435 nm, è anche conosciuta come luce visibile ad alta energia, per cui un’esposizione eccessiva a queste lunghezze d’onda è considerata potenzialmente dannosa per i nostri occhi. Oltre a provocare infiammazioni alla cornea o alla congiuntiva, può anche essere causa di cataratta (opacità del cristallino) e, in particolare, di danni alla retina. (Secondo molti studi, con il passare degli anni, si può andare incontro a malattie degenerative dello strato epiteliale della retina che comportano la morte dei fotorecettori e dunque, la perdita progressiva della visione.)
Gli ultimi vent’anni hanno visto sempre più la diffusione di nuove tipologie di lampade, molto più efficienti, in termini di resa e di consumo, delle tradizionali lampade ad incandescenza. Le più diffuse sono sicuramente le lampade LED, che troviamo nei negozi, o come i moderni fari delle auto, ma che ormai abbiamo installato anche nelle nostre case. È la stessa luce che caratterizza gli schermi dei nostri smartphone, delle TV, dei tablet, o pc.
Tutte queste nuove sorgenti luminose, alle quali noi siamo dunque continuamente esposti, contengono però una quantità di luce blu-violetta molto più alta rispetto alle lampadine del passato. Potrebbero derivarne conseguenze negative per gli occhi alle quali è diventato necessario difendersi.
La nostra continua esposizione alla radiazione della luce blu tramite dispositivi digitali può essere causa di sintomi molto conosciuti come secchezza oculare, affaticamento visivo, rossore o bruciore degli occhi, mal di testa e tanti altri sintomi astenopici.
Per la protezione è possibile scegliere lenti da vista chiare con filtro per la luce blu come le lenti con trattamento Blue Control di Hoya che garantiscono la riflessione della luce blu-violetta nociva (non viene trasmessa alla retina) prevenendo o alleviando tali sintomi, e la trasmissione della luce blu-turchese che invece è benefica, in quanto regola il nostro orologio biologico, il ritmo circadiano del sonno-veglia e il riflesso pupillare (che è la naturale protezione dell’occhio dalla sovraesposizione alla luce).
In condizioni di scarsa illuminazione, inoltre, i nostri occhi diventano più sensibili alla luce blu che al verde. Ciò significa che si percepisce una sensazione di maggiore abbagliamento al blu. Ne è una prova il fastidio che proviamo, durante la guida notturna, per i fari abbaglianti delle auto in direzione opposta. Le lenti con filtro blu assicurano una visione più confortevole anche in queste situazioni.
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